Nel teatro la parola
vive di una doppia gloria essendo, insieme, scritta e pronunciata. È scritta,
come la parola di Omero, ma insieme è pronunciata, come le parole che si
scambiano tra loro due uomini al lavoro, o una masnada di ragazzi, o le ragazze
al lavatoio, o le donne al mercato…come le povere parole insomma che si dicono
ogni giorno, e volano via con la vita. (Pier Paolo Pasolini)
La performance “VECCHI SI
NASCE e io modestamente…”, frutto di un’indagine in progress condotta da alcuni
anni da Maria Anna Stella sulla condizione della vecchiaia interiore, è una
riflessione sulla morte, sul caso che traccia e costella la nostra precaria
esistenza, riunendone i frammenti, sulla sua apparente insensatezza e sulla
misteriosa, serendipica ed entelechiale tessitura che sembra occultamente
contraddistinguerne il teleologico processo.
Esposta attraverso un
flusso di coscienza in tempo reale, concependo l’opera ogni volta, realmente,
sulla scena, davanti a testimoni da coinvolgere direttamente nell’atto
creativo, la performance si inserisce nella cornice visionaria di un teatro
estremo, inteso come ‘atto di confessione spirituale’, sulla scia della
concezione poetica e drammaturgica elaborata da Roberto Ruggieri.
Maria Anna Stella, in un
concentrato sinfonico di registri del pensiero e del sentire umano, grazie al
suo peculiare modo di scrivere sulla scena, alla forza delle sue parole e dei
suoi furiosi e teneri pensieri, ai suoi occhi sbigottiti di poeta, ci fa
toccare schegge del suo isolato dolore, e così facendo del nostro.
Martellata incessantemente
e senza soluzione di continuità da domande sul senso della vita, alle quali si
sottopone in modo ironico da sola, da interrogativi impossibili che è andata
ponendo in anni di ricerche sul territorio agli abitanti, ossessionata dalla
vita che le sfugge continuamente di mano, pervicacemente in cerca di verità,
Stella avverte la sua mente illuminarsi, raccontando quello che vede ‘ora e
qui’ mentre le esplode dentro, cogliendo il pensiero che lo spettacolo di cui
era in cerca è proprio quello che ha per oggetto e per soggetto sé stessa,
grazie alla sua confessione che si è andata estrinsecando attraverso
l’incontenibile e incandescente flusso verbale, à bout de souffle.
La performance, in
collaborazione con la Residenza Protetta "Creusa Brizi Bittoni", con
il patrocinio del Comune di Città della Pieve, sarà presentata il 29 settembre
alle ore 17 presso il Teatro degli Avvaloranti di Città della Pieve.
INGRESSO GRATUITO
Per info: cutperugia@gmail.com
Vi aspettiamo!!!!
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