
Da mercoledì 21 a domenica 25 ottobre 2009 (ore 21, domenica 25 ottobre ore 17.30) sarà in scena presso la sede del C.U.T. (Piazza del Drago n. 1 - 06123 Perugia) la performance
"Io Erode principessa di Giudea - Kammerspiel psiconautico"
per la regia di Roberto Ruggieri con protagonista Emanuela Filippelli.
Lo spettacolo è gratuito.
Poiché i posti sono limitati si prega di prenotare al numero 075 5731666 (dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13.30).
“Ogni uomo uccide ciò che ama.”
(Oscar Wilde, ‘La ballata del carcere di Reading’)
(Oscar Wilde, ‘La ballata del carcere di Reading’)
Probabilmente è vero, come dice Wilde, che “ogni uomo uccide ciò che ama”. Forse per farlo – una volta e per sempre – esclusivamente, ed irreversibilmente, suo.
Ma spesso, in un percorso che si dipana nei meandri labirintici della mente, può accadere che le parti si invertano, che la vittima diventi carnefice. Con il godimento e lo strazio, col sadismo e la ferocia che albergano dentro. E che ci aiutano a sentirci terribilmente vivi.
Perché la persona (che, latinamente, è “maschera”) può dirsi veramente “intera” quando il bene e il male trovano un provvisorio equilibrio nelle vacillanti impalcature dell’anima.
Così si presenta allo spettatore “testimone” il gioco scenico che Roberto Ruggieri propone, con la complicità fredda e passionale di Emanuela Filippelli. Che si sdoppia tra Erode e Salomé, tra provocazione e gelosia, tra straniamento e profusione di sé. Tra pianto e recriminazioni, tra delirio ed ossessione.
Perché in amore non esistono reati né delitti, ma solo cumuli di bugie e insondabili verità. L’abisso è così profondo che, a guardarlo, fa girare la testa. E l’amore vero non sa che farsene delle qualità morali, ma risponde ai visceri, all’oscurità, alla quiete accesa che pulsa.
Lo sbocco naturale della passione è l’omicidio/suicidio. Perché occorre essere morti a se stessi per rinascere nuovi con l’altro. Perché è necessario annientarsi e marcire per ridestarsi a nuova vita.
Così il percorso psiconautico di Emanuela si snoda attraverso una vendetta generosa, consumata con dolore e avidità. Senza estetismi decadenti né vuote declamazioni. Per un viaggio universale tra finzione e verità.
Sandro Allegrini
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